11 Ago2020
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Quando a una donna o a una coppia si consiglia di realizzare un trattamento di riproduzione assistita con donazione di ovuli (ovodonazione) sorgono generalmente molti dubbi. È una decisione difficile, poiché comporta l’assenza di vincolo genetico con il figlio.

Come si reagisce di fronte alla notizia di dover ricorrere alla donazione di ovuli?

Meglio di quanto si creda, poiché l’ovodonazione è più frequente di quanto si creda. Tuttavia, ciò non impedisce che esista un certo rigetto iniziale, poiché la donna vuole un figlio geneticamente vincolato a sé (Baccino y cols, 2008). Pertanto, prima di cominciare un trattamento, bisogna chiarire dubbi e idee assieme a uno specialista del settore.

Quando si consiglia un trattamento di riproduzione assistita con ovuli donati (ovodonazione)?

Noi di Fiv Mardrid consigliamo l’ovodonazione alle donne che non possono restare incinte con i propri gameti per menopausa precoce, cattiva qualità degli ovociti, dopo diverse Fecondazioni in Vitro (FIVET) fallite, perché sono portatrici di malattie genetiche o in presenza di altre cause, meno comuni. FIVMadrid è stata una delle prime cliniche madrilene a offrire alle Pazienti la possibilità di ricorrere all’ovodonazione. La nostra prima donazione di ovuli risale al 1995.

In cosa consiste la Fecondazione In Vitro (FIVET) con ovuli donati (ovodonazione)?

Il trattamento di riproduzione assistita con donazione di ovuli (ovodonazione) consiste nel fecondare in vitro (FIVET) gli ovuli di una donatrice con lo sperma del partner (o di un donatore) e nel trasferire l’embrione – o gli embrioni – nella cavità uterina della ricettrice. È necessario che la ricettrice sia stata sottoposta in precedenza a un trattamento con estrogeni, al fine di preparare l’endometrio.

Quali sono le percentuali di successo della Fecondazione In Vitro (FIVET) con ovuli donati (ovodonazione)?

Il tasso di successo dell’ovodonazione a volte supera il 60% al primo tentativo, e il 95% dopo 3 tentativi (tasso cumulativo).

C’è lista d’attesa per l’ovodonazione presso FIVMadrid?

Presso FIVMadrid non ci sono liste d’attesa per l’ovodonazione o Fecondazione In Vitro con ovuli di donatrice.

Perché l’ovodonazione è più efficace della Fecondazione In Vitro (FIVET)?

Gli ovuli donati provengono da donne giovani, con età comprese tra i 18 e i 35 anni e sottoposte ad accurati controlli fisici e psicologici, al fine di accertare che non presentino problemi riproduttivi.

Che tipo di trattamento segue la ricettrice?

È necessario che la ricettrice prepari l’endometrio, come accadrebbe se restasse incinta spontaneamente. Pertanto, si ricorre a un trattamento ormonale, che può essere diverso da una Paziente all’altra.

Quali sono i requisiti necessari per essere donatrici presso FIVMadrid?

Un’età compresa tra 1 18 e i 35 anni, un’accurata valutazione dei precedenti familiari e un accurato controllo medico, analitico, cromosomico e psicologico.

Quanti ovuli si estraggono dalla donatrice?

Dipende da ciascuna donatrice. Alcune ne producono 5. Altre, 15. In definitiva, non possiamo garantire una cifra predefinita di ovuli.

Le donatrici ricevono un compenso economico?

Ai sensi della legge spagnola, le donatrici ricevono un compenso economico per il loro gesto.

Quanto tempo dovrò attendere dall’inizio del trattamento fino al trasferimento embrionale?

Tra i 20 e i 30 giorni.

Si possono scegliere le caratteristiche della donatrice?

La legge sulla Riproduzione Assistita non lo consente. Noi di FIVMadrid non mescoliamo etnie e facciamo in modo che certe caratteristiche della donatrice, come il gruppo sanguigno e l’RH, coincidano con quelle della ricettrice.

La donatrice ha diritti sul figlio frutto del proprio ovulo?

No. In Spagna la Legge 14/2006 sulle tecniche per la riproduzione umana assistita stabilisce che la donazione “…dovrà essere anonima e garantire la confidenzialità dei dati…” e che “i figli nati hanno diritto, agendo per proprio conto o attraverso i propri rappresentanti legali, di ottenere informazione generale sui donatori/donatrici, esclusa l’identità di questi/e ultimi/e.”

Una volta a conoscenza della mancanza di vincolo genetico, può esserci un rigetto da parte del figlio?

Il Gruppo dii Studio in Psicologia della SEF (Società Spagnola di Fertilità) insiste sull’importanza di offrire alle coppie informazione sui vantaggi di rivelare al figlio le proprie origini genetiche e sul come e quando farlo, in modo da evitare un possibile rigetto.


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