19 Feb2016
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“Allarme Zika”: di recente le autorità brasiliane hanno riscontrato un aumento dei casi di microcefalia fetale diagnosticata nelle donne infettate dal virus Zika durante la gravidanza.

La microcefalia è una malformazione neurologica che determina una notevole restrizione della circonferenza del cranio rispetto ai parametri normali.

I primi di febbraio la OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO – World Health Organization) ha confermato il possibile legame tra infezione da virus Zika e aumento di casi di microcefalia e della sindrome di Guillain-Barré nei feti. Ha quindi dichiarato l’emergenza di carattere internazionale e varato un piano strategico (Strategic Response Framework and Joint Operations Plan) per contrastare la diffusione del virus.

Anche noi di FivMadrid, per prevenire possibili complicazioni e tutelare i futuri bambini, abbiamo tempestivamente applicato un protocollo speciale per individuare pazienti e donatori di gameti a rischio di infezione del virus.

In Spagna le Associazioni di biologi e medici dedicati alla riproduzione assistita hanno allertato tutti i centri PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).

Cos’è Zika?

Zika è un agente patogeno, ovvero un virus che viene trasmesso dalle zanzare del genere Aedes, le Aedes aegypti negli ambienti equatoriali e le Aedes albopictus (zanzara tigre) negli ambienti temperati.
Il suo nome deriva dalla foresta Zika, in Uganda, dove nel 1947 fu isolato il virus da una scimmia e nel 1948 dalle zanzare. Nel 1952 fu individuato anche nell’uomo.

Aree interessate

È un virus endemico di alcune zone dell’Africa e dell’Asia, ma vista l’ampia diffusione dei principali vettori (le due tipologie di zanzare) il rischio è che le zone interessate aumentino.
Recentemente infatti si sta manifestando un’epidemia nel Sud America (soprattutto in Brasile, Colombia, El Salvador, Guiana francese, Guatemala, Haiti, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Paraguay, Puerto Rico, Repubblica Dominicana, Suriname, Venezuela), si stanno riscontrando alcuni casi anche nel Nord America (Stati Uniti e Canada) e focolai nelle isole della Polinesia francese, Nuova Caledonia, Isola di Pasqua e Isole Cook.
Per un costante aggiornamento segnaliamo i siti: Il centro nazionale del sangue  e European Centre for Disease Prevention and Control.

Il virus Zika viene trasmesso agli umani principalmente dalla puntura di zanzare infette appartenenti alla specie Aedes (le stesse zanzare che diffondono i virus Dengue e Chikungunya).

Le ultime ricerche rivelano che le donne in gravidanza affette dal virus possano trasmetterlo al feto attraverso la placenta causandogli alterazioni neuronali e microcefalia.

È un evento raro che le madri possano trasmettere il virus al neonato nel periodo peri-natale (dalla 28a settimana di gestazione ai 28 giorni dalla nascita).

Non ci sono segnalazioni di infezioni da madre a neonato a causa del latte materno.

In rari casi il virus può essere trasmesso per via sessuale (rapporto uomo –donna).

Sintomi e diagnosi del virus Zika

Solo 1 su 5 persone infette si ammala sviluppando i sintomi, e la maggior parte dei pazienti guarisce completamente senza complicanze.

I sintomi principali sono febbre associata ad artralgie con possibile tumefazione articolare (generalmente mani e piedi), rash maculo-papulare (viso e corpo), iperemia congiuntivale o congiuntivite bilaterale non purulenta, e sintomi generali aspecifici quali mialgia, astenia e cefalea.

Il tempo di incubazione del virus non è un dato certo ma sembra sia compreso dai 2 ai 7 giorni dalla puntura dell’insetto.

La guarigione avviene nell’arco di una settimana. Le cure sono quelle indicate per alleviare i disturbi sopra elencati.
Ad oggi non esiste un vaccino.

La diagnosi avviene in laboratorio attraverso l’analisi del sangue o studi molecolari su campioni del paziente. È virologica se si ricerca il materiale genetico del virus entro i primi cinque giorni dalla comparsa dei sintomi; sierologica se, invece, si ricerca la presenza di anticorpi a partire dal quinto giorno dopo la comparsa della febbre.

Precauzioni

Raccomandiamo alle donne in gravidanza e a coloro che la stanno programmando di evitare viaggi nelle zone a rischio per non esporsi al contatto con le zanzare portatrici del virus Zika.

Poichè il virus contratto non sempre si manifesta, le donne che hanno in previsione di avere un figlio e sono state recentemente nei luoghi a rischio dovrebbero evitare la gravidanza per i due mesi successivi.

Sebbene nel periodo invernale in Europa non si registrino attività nelle colonie di zanzare, per minimizzare le possibilità di infezione, è bene seguire alcuni accorgimenti: evitare le zone umide e paludose (fiumi, laghi), i ristagni di acqua (vasi con accumulo di acqua, serbatoi), bloccare gli scarichi, non accumulare i rifiuti.

Se in questo periodo ci si trova nelle zone a rischio, è inoltre prudente coprirsi con indumenti idonei e utilizzare spray repellenti e zanzariere.



Elisabetta Ricciarelli

Direttrice FIVMadrid


FONTI

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