01 Apr2016
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Sul tema dei figli di coppie omosessuali si è pronunciata  l’American Psychological Association (APA) dimostrando che l’omogenitorialità non compromette la felicità dei figli.

Quando si parla di omogenitorialità e stepchild adoption ci si focalizza sempre sui diritti delle coppie omosessuali di avere, crescere e adottare dei bambini. Lo abbiamo fatto anche noi ma oggi vogliamo affrontare l’argomento cambiando prospettiva. Ci mettiamo dalla parte dei bambini che non hanno un papà e una mamma naturali eterosessuali ma che hanno comunque il diritto di essere figli e di crescere in un ambiente familiare sereno.

La legge italiana cosa dice sull’adozione per le coppie omosessuali?

Il tema dell’adozione è normato dalla legge 4 maggio 1983, n. 184 e, tra le altre cose, stabilisce che “[…] L’adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni. […] può ritenersi realizzato anche quando i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni […]”. È quindi vietata per le coppie omosessuali.

Anche la stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio del partner, in Italia è riconosciuta solo per le coppie eterosessuali.

Su questo argomento si battono le Famiglie ArcobalenoAssociazione genitori omosessuali che dal 2005, anno della fondazione, si occupano del dibattito sull’omogenitorialità e dei diritti dei figli di coppie omosessuali conviventi, sostenendo che la condizione dei genitori non può ricadere sui figli.

Omogenitorialità: la parola agli esperti.

In questi anni sono stati svolti numerosi studi per ricercare le possibili conseguenze negative che potrebbero avere i figli delle coppie omosessuali.

Le più accreditate ricerche sono state effettuate dall’American Psychological Association (APA) e dall’American Psychiatric Association (APA), le associazione di categoria che rappresentano gli psicologi e gli psichiatri negli USA.

Sostanzialmente, dagli studi si evince che non esiste prova scientifica che associ la buona riuscita delle figure genitoriali alla loro inclinazione sessuale.

“[…] la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l’orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali.[…]”

Un altro studio, la ricerca più ampia a livello mondiale che abbiamo a disposizione, è stato condotto dall’Università di Melbourne. I ricercatori, dopo aver esaminato 500 bambini australiani (315 famiglie omogenitoriali), sostengono che i bambini delle coppie omosessuali sarebbero più felici di quelli cresciuti da coppie eterosessuali poiché la ripartizione dei compiti non avviene secondo stereotipi ma secondo precise inclinazioni del carattere.

In sintesi, se ci si libera dai pregiudizi e ci si attiene agli studi psicologici, si può ammettere che l’inclinazione sessuale non determina la bravura della figura genitoriale e, altresì, la felicità dei bambini non è compromessa dall’orientamento sessuale dei propri genitori.

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